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Archeologia industriale

Archeologia industriale

Ex Cartiera Binda

Vaprio d'Adda

A Vaprio d’Adda la prima attività produttiva esercitata con una certa organizzazione industriale fu la Cartiera Binda, che l’aristocratica famiglia Monti impiantò nel 1748 sull’omonima isola, così chiamata perché stretta tra il fiume Adda e il Naviglio della Martesana. Qui il conte Paolo Monti aprì una “folla da carta”, in cui la materia prima era costituita da stracci, utilizzando la roggia “Molinara” (prima deviazione del Naviglio dopo l’incile di Concesa). L’apertura di questa cartiera fu fortemente voluta dallo Stato di Milano, attraverso l’Università dei Cartari, a seguito della scarsità di carta per documenti pubblici, che obbligava le autorità ad importarla dalla Repubblica di Venezia. In quegli anni si cominciò quindi a produrre carta filigranata, di grande pregio, per la redazione di atti pubblici e notarili. A fine ‘700 subentrarono i frati Cistercensi di S. Ambrogio di Milano (e quindi il governo austriaco), e nel 1838 l’impianto migliorò la propria efficienza dotandosi di motori a vapore. A metà ‘800 subentrò la società “Maglia e Pigna”, a cui seguì nel 1875 la società “Ambrogio Binda”. Con la gestione Binda la cartiera venne ampliata e, in seguito a diverse acquisizioni, l’intera isola diventò di proprietà della società e venne quasi interamente occupata da fabbricati. Nei decenni successivi, la cartiera di Vaprio d’Adda divenne una delle principali realtà della produzione di carta nello scenario italiano. Ogni famiglia vapriese aveva almeno un componente impiegato in cartiera o al vicino vellutificio Velvis. La produzione variava da carta per quaderni, registri, buste e fogli da disegno, fino alla fabbricazione della carta decorativa per laminati plastici, che iniziò nel 1956 e diventò il prodotto d’eccellenza. In seguito a vari passaggi di proprietà, la chiusura definitiva dello stabilimento avvenne nel 2007 sotto la gestione della finlandese Munksjö Paper.

Oggi, l’intero complesso è in stato di abbandono e può essere osservato passeggiando sull’alzaia del Naviglio, subito dopo il ponte, in direzione di Concesa. Dalle aperture nel muro di cinta si possono intravedere gli edifici del complesso produttivo, mentre per una visione panoramica bisogna salire sul passaggio pedonale della rivetta, che dal ponte porta al centro storico del paese. Negli ultimi anni, l’isola è stata oggetto di uno studio di fattibilità per il recupero e la riqualificazione dell’ex area industriale, chiamato “Cartiera Binda – L’isola della cultura“. L’obiettivo del progetto è rendere l’isola completamente ciclo-pedonale e trasformarla in un centro residenziale e culturale.

Informazioni

Vicolo S. Pietro 1, 20069, Vaprio d'Adda (MI)

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