Il castello dell’Innominato, anche detto castello di Somasca o rocca di Vercurago, è un complesso fortificato risalente al XIV secolo, di cui oggi si conservano intatti il muro perimetrale, parte dei bastioni difensivi e alcune torri. Gli spazi coperti e le cappelle presenti sulla sommità sono stati in gran parte ricostruiti in tempi successivi, così come la grande croce al centro, che sostituisce quella piantata nel Cinquecento per onorare San Girolamo Emiliani, fondatore della congregazione dei Somaschi. La tradizione vuole che la fortezza fosse stata una delle residenze di Francesco Bernardino Visconti, che apparteneva a una delle più importanti famiglie nobili milanesi, ma si era macchiato di reati gravissimi. Fu a lui che Alessandro Manzoni si ispirò ne I Promessi Sposi per la creazione del nobile e ignoto personaggio dell’Innominato. Il borgo sottostante viene quindi identificato con Malanotte, luogo in cui Manzoni collocò la taverna e il posto di guardia dei Bravi.
Il castello, situato a 5 km da Lecco e posto a 180 metri sopra il livello del lago, è raggiungibile a piedi attraverso un breve sentiero panoramico di circa 30 minuti che parte dal Santuario di San Girolamo (dove è possibile parcheggiare l’auto). Da qui si giunge alla Scala Santa, realizzata nel 1837, al cui ingresso così recita un’iscrizione: “Questa scala santa tra districati rovi e sterpi tracciava da solo compiendo l’ardua fatica S. Gerolamo Emiliani per accedere a la romita grotta dove con assidue vigilie preghiere ed aspre penitenze a l’anima preparava l’ascesa a la gloria del cielo”. Proseguendo e lasciando la scala sulla destra, si giunge alla Chiesa della Resurrezione e ad un ulteriore Santuario – prima di varcare i cancelli, sulla destra si trova una strada che conduce all’Eremo, e da qui è possibile arrivare al Castello superando una lunga serie di gradini. Sul lato destro del Castello si trova una cappella dedicata Sant’Ambrogio, risalente al 1339 e restaurata nel 1530.
Dall’alto della rocca è possibile ammirare lo spettacolare panorama che si apre a nord verso il ramo orientale del lago di Como, mentre verso sud si può osservare il decorso dell’Adda verso la Brianza. Il castello è anche un punto di interesse dell’Ecomuseo Val San Martino.