A Groppello d’Adda, sulla costa tra il fiume e il naviglio della Martesana, sorge la Villa (o Palazzo) Arcivescovile. Inizialmente svolgeva la funzione di residenza estiva per i presuli milanesi. La consuetudine dei Cardinali ambrosiani con l’Adda era tale che Cesare Monti – fautore nella vicina Concesa del santuario carmelitano alla «Divina Maternità» – affidò ai celebri Fiamminghini il decoro pittorico di un secentesco oratorio dedicato a Sant’Antonio da Padova; radunando presso la villa molte delle opere convenute poi nella Quadreria Arcivescovile.
Il cardinale Borromeo iniziò l’ampliamento e il rifacimento dell’edificio, e i lavori vennero completati attorno al 1650 con gli abbellimenti voluti dal cardinale Monti. L’attuale facciata con lo scalone risale all’inizio del 1700. Anticamente conteneva stupendi affreschi, oggi quasi del tutto scomparsi. Dopo essere stata destinata a collegio gestito dalle suore, la villa è divenuta di proprietà della locale parrocchia di San Bartolomeo.
Oggi, il palazzo si presenta in discreto stato di conservazione, presentando architetture ancora leggibili: il vasto piano nobile, l’intima cappella ottocentesca e i giardini a contorno. È anche location per ricevimenti nuziali, mostre ed eventi.